|
Nepenthes
alata
Blanko
1837 |
|
famiglia: |
Nepenthaceae |
sinonimi: |
|
nomi
comuni: |
nepente,
nepente
alata
|
|
ETIMOLOGIA:
il nome
generico
и
dato dai
due
termini
greci ne
(senza)
e pйnthos
(lutto,
dolore)
per il
liquido
contenuto
nelle
urne di
queste
piante,
che si
riteneva
dissipasse
la
malinconia
ed
infondesse
ilaritа.
Nell'Odissea
pharmakon
nepenthes
(veleno
che
toglie
il
dolore)
и anche
il
sonnifero
che
Elena
versa
nel vino
di
Telemaco
per
alleviare
la sua
pena e
indurlo
al sonno.
L'attributo
specifico
si
riferisce
alle
estensioni
membranacee
simili
ad ali
presenti
all'imboccatura
degli
ascidi
|
ti
piace
questo
sito?
aiutaci
a
crescere
cliccando |
|
|

la
nepente
и
una
pianta
carnivora
epifita
tipica
delle
zone
tropicali,
originaria
del
sud-est
asiatico,
in
particolare
delle
Filippine,
ma
anche
del
Borneo
e
della
Malesia,
dove
vive
nella
giungla
degli
altopiani
boscosi,
ad
altitudini
comprese
tra
gli
800
ed
i
2400
metri,
in
condizioni
di
alta
temperatura
ed
elevatissima
umiditа
atmosferica.
И
una
pianta
di
non
facile
coltivazione,
che
gradisce
temperature
elevate:
quella
ottimale
и
intorno
ai
25-26°C,
mentre
quella
minima
non
deve
scendere
sotto
i
15-18°C.
In
estate
la
pianta
puт
essere
portata
all'esterno
e
posizionata
in
un
luogo
con
il
sole
sia
presente
solo
per
poche
ore
al
giorno,
meglio
se
al
mattino.
L'umiditа
ambientale
deve
essere
mantenuta
sempre
alta
(mai
sotto
all'80%
di
umiditа
relativa)
mediante
frequenti
nebulizzazioni
sulla
chioma,
usando
di
preferenza
acqua
piovana
od
acqua
distillata
o
demineralizzata.
И
sconsigliato
invece
l'uso
di
sottovasi
da
tenere
pieni
perchи
il
ristagno
idrico
farebbe
marcire
le
radici,
oltre
a
favorire
l'insorgere
di
patologie
fungine.
La
pianta
deve
essere
collocata
in
posizione
abbastanza
luminosa,
ma
non
a
diretto
contatto
con
i
raggi
del
sole,
che
potrebbero
bruciare
le
foglie
in
particolar
modo
vicino
alle
finestre
esposte
a
Sud
e
ad
Ovest.
Data
la
sua
natura
epifita,
predilige
terreni
ben
drenati,
con
terricci
di
natura
vegetale
e
di
grossa
pezzatura,
come
ad
esempio
il
classico
bark
usato
per
le
orchidee.
In
alternativa
si
puт
impiegate
un
terriccio
molto
sciolto,
composto
per
il
40%
di
torba
o
fibra
di
cocco,
il
30%
di
perlite
o
vermiculite
e
il
20%
di
sabbia
silicea
ed
il
10%
di
polistirolo
espanso.
Il
periodo
vegetativo
della
pianta
dura
per
tutto
l'anno,
quindi
il
rinvaso
puт
essere
effettuato
in
qualsiasi
stagione,
a
patto
di
non
rovinarne
l'apparato
radicale
|




il
fusto
и
semirampicante
e
le
foglie
sono
verdi,
spatolate
ed
allungate,
brillanti
e
lucide,
con
la
particolare
peculiaritа
di
evolvere
alla
loro
estremitа
distale
in
strutture
membranacee
molto
caratteristiche
chiamate
ascidi,
ossia
trappole
per
insetti
simili
a
caraffe,
dalla
colorazione
verde-rossastra,
protette
da
un
coperchio
chiamato
operculo
e
collegate
alla
foglia
da
un
sottile
filamento.
Proprio
la
presenza
caratteristica
di
questi
ascidi
pendenti
rappresenta
la
bellezza
di
questa
pianta.
All'interno
di
ogni
ascidio,
per
un
terzo
circa
del
volume
totale,
и
contenuto
un
liquido
peptico
composto
da
acqua
ed
enzimi
digestivi
(pepsina).
L'opercolo
che
sormonta
l'ingresso
dell'ascidio
preserva
il
liquido
dalla
diluizione
causata
dalle
piogge.
Gli
animali,
di
regola
insetti
e
piccoli
invertebrati,
attratti
da
un
nettare
zuccherino
e
dalla
colorazione
dell'ascidio,
una
volta
entrati
non
hanno
piщ
la
possibilitа
di
scappare,
per
l'azione
dei
peli
ricurvi
presenti
alla
bocca
dell'ascidio
e
vengono
storditi
dall'emissione
sostanze
volatili,
per
cui
cascano
e
muoiono
al
suo
interno,
venendo
lentamente
decomposti
attraverso
una
serie
di
processi
enzimatici,
che
renderanno
i
loro
tessuti
assimilabli
dalla
pianta
sotto
forma
di
composti
azotati.
Gli
ascidi
piщ
vecchi
seccano
naturalmente,
secondo
un
ciclo
stabilito,
in
seguito
anche
le
foglie
subiscono
la
stessa
sorte
per
poi
essere
rinnovate
in
seguito
|

|
|
|
|
|

|
|
|